Ho sempre seguito la mia stella
Carlo Pedersoli nasce a Napoli il 31 ottobre 1929. Appena un anno dopo la prima elementare, nel 1936 fa la prima apparizione in una piscine e viene iscritto ad un club di nuoto. Nel 1940 la famiglia Pedersoli alla quale dal 1934 si é aggiunta anche la sorella Vera, si trasferisce a Roma visto che l’importante fabbrica di famiglia fondata nel secolo precedente dal capostipite Alessandro Pedersoli, é stata completamente distrutta da un bombardamento. Grazie alla presenza del Papa in Vaticano, Roma é una città molto più sicura e Carlo può tranquillamente proseguire gli studi che completa nel 1946 con ottimi risultati. La squadra di rugby del collegio, nella quale partecipa, diventa campione nazionale e Carlo giovanissimo é già molto conosciuto anche perché a soli quindici anni ha già battuto molti dei campioni senior in piscine.
Nel 1946 é accettato all’Università di Roma e comincia gli studi di chimica come uno tra I più giovani studenti universitari d’Italia. Ma il dopoguerra in Italia é davvero pesante e poco tempo dopo la famiglia Pedersoli é costretta di nuovo a spostarsi ma questa volta verso un paese molto lontano, il Brasile. Carlo impara rapidamente il portoghese e lavora, tra le altre cose, come carpentiere a Rio de Janeiro. É comunque un periodo sereno nel quale Carlo apprezza l’arte e la musica brasiliana, la sua favorita. Nel 1948 rientra in Italia, smette gli studi di chimica e si iscrive a giurisprudenza. Quello secondo lui gli lascerà più tempo per allenarsi nel nuoto. In quell periodo Carlo affronta anche qualche incontro di pugilato nella categoria pesi massimi, vincendo tutte le sfide.

Grandi vittorie nel nuoto, i primi ruoli al cinema e un nuovo viaggio in Sud America.

Stabilisce rapidamente molti records nel nuoto. Nel 1949 diventa campione italiano nei 100 metri stile libero e nel 1950 é il primo italiano a nuotare sotto il minuto in quella categoria (59:50 secondi il 19 settembre 1950). Alla fine della sua carriera di nuotatore Carlo avrà accumulato sette titoli italiani (oltre ad altri tre nella categoria juniores) e inoltre sarà campione nazionale quattro volte nella staffetta. Diventa anche il centravanti della nazionale di pallanuoto che aveva vinto la medaglia olimpica a Londra nel 1948 e a Roma nel 1960.

Nel 1950 Carlo incrocia per la prima volta la sua strada con quella del cinema. Essendo una star dello sport e un uomo molto attraente, gli viene offerta un ruolo nell’epico “Quo vadis” e anche se a questo seguiranno altri piccoli ruoli negli anni’50 non si lascia distrarre dalla sua carriera sportive. Nel 1952 farà parte della nazionale italiana ai Giochi Olimpici di Helsinki arrivando quinto nelle qualifiche dei 100 metri stile libero. Quattro anni dopo é convocato nuovamente ai Giochi Olimpici, questa volta a Melbourne. A Carlo piace più gareggiare che allenarsi e nuovamente i suoi tempi non sono sufficienti per una medaglia. Finisce con un rispettabile undicesimo posto.

Un anno dopo a 27 anni, Carlo decide di smettere con lo sport e viaggia alla volta del Sud America, in Venezuela. Più tardi dirà che questo viaggio era necessario per ritrovare se stesso, ricollegandosi con la sua vera natura alla ricerca dei suoi obbiettivi. In Caracas non poteva avere le comodità della vita romana con grandi machine sportive e tante appassionate fans che lo seguivano come idolo sportive. Voleva capire chi fosse veramente, se era un coraggioso o un codardo nell’affrontare la vita. In Venezuela Carlo lavora anche come meccanico nella costruzione della via Panamericana. Comunque anche se ha nostalgia per la sua famiglia, per il suo paese e anche per una giovane ragazza, Maria e vorrebbe tornare a casa, resiste ancora per qualche tempo. Lavora ancora a Caracas per l’Alfa Romeo, poi nel 1959 ritorna in Italia. Quasi subito gli offrono il ruolo del capo tribù Rotario nell’epico film “Annibale”. La sua partecipazione a questo film é in qualche modo rimarchevole anche perché il suo futuro partner Terence Hill é sullo stesso set. La futura famosa coppia tuttavia non si incrocia durante le riprese di questo film.

Un colpo di fortuna e il lavoro come compositore

Il 25 febbraio del 1960 Carlo si unisce in matrimonio con Maria Amato, figlia di un famosissimo produttore cinematografico, la quale conosce da qualche anno. Un anno dopo nasce il figlio Giuseppe e nel 1962 anche la prima figlia Cristiana. Carlo viene ingaggiato dalla società discografica RCA per la quale comporrà canzoni napoletane e folk dal 1960 al 1964. Poi rompe il contratto con la RCA per fondare una propria società di produzione per fare principalmente documentari e campagne pubblicitarie per la televisione italiana. Anche se condivide molte esperienze di lavoro con suo suocero Giuseppe Amato, Carlo non ha nessuna idea che il suo futuro sarà nel cinema come attore.

La nascita di Bud Spencer

Nel 1967 il regista Giuseppe Colizzi lo contatta. Colizzi conosce bene Maria ed offre a Carlo il ruolo principale nel suo prossimo film, il western spaghetti “Dio perdona…io no!”. Per questo film c’é bisogno di un gigante e Carlo sembra perfetto per il ruolo con i suoi 120 chili per un metro e novantaquattro di altezza. Carlo ha bisogno di soldi e accetta la proposta. Siccome non vuole danneggiare la sua reputazione per il ruolo in uno “strano film sui cowboys”, si lascia crescere la barba cosi in pochi lo riconosceranno. Gli viene anche chiesto di cambiare il suo nome con uno americano perché un nome internazionale funziona meglio sul mercato cinematografico. Come nome d’arte sceglie una combinazione tra la sua birra preferita “Budweiser” e un attore che ama molto, Spencer Tracy.

Nasce Bud Spencer

Carlo non parla bene inglese, non é un bravo cavaliere e non ha davvero alcuna intenzione di continuare la sua carriera d’attore anche perché il successo dei film western all’italiana sta rapidamente scemando alla fine degli anni’60 perciò é convinto che non gli arriveranno altre proposte. Ma per fortuna ha fatto male i calcoli. Il pubblico va pazzo per lui specialmente quando é in coppia con Terence Hill e il film é un successo. Quasi automaticamente entrambi vengono nuovamente ingaggiati per due “sequel” di Colizzi, “I Quattro dell’Ave Maria” e “La collina degli stivali”, altri due grandi successi. Il 1970 segna il momento della svolta con il clamoroso successo internazionale di “Lo chiamavano Trinità...” diretto dall’esordiente regista e autore Enzo Barboni (E.B. Clucher) seguito da un altro strepitoso successo di “Continuavano a chiamarlo Trinità”. Nel 1972 il grande momento professionale é anche coronato da una grande felicità personale con la nascita della terza figlia Diamante.



Volando nell’aria

Nel 1972 Bud e Terence sono in Colombia per le riprese di “Più forte ragazzi” diretti nuovamente dall’amico Giuseppe Colizzi. Interpretano due piloti d’aeroplano e dopo quella fantastica esperienza professionale Bud decide di studiare per ottenere il brevetto d’aviazione e diventa pilota professionista volando poi per oltre duemila ore con gli aerei e oltre cinquecento ore con gli elicotteri. Volare sarà la sua principale passione per oltre trentacinque anni dandogli un grande senso di libertà e la possibilità di conoscere nuovi luoghi e persone, soddisfacendo un pò della sua fenomenale curiosità. Dopo quell primo film Bud includerà le sue capacità aviatorie in varie scene dei suoi film.

Carlo Pedersoli ha molti talenti: compositore, cantante, pilota, imprenditore e inventore

Anche se Bud é molto occupato con I film, Carlo ritrova il tempo per la sua vecchia passione: la musica. Nel film “Lo chiamavano Buldozer” canta per la prima volta in scena. Un anno dopo interpreta un tema nella colonna sonora di “Io sto con gli ippopotami”. Nel 1981 fonda la compagnia aerea Mistral Air, che diventa una della principali società di trasporti in Italia e verrà poi venduta. Carlo ha anche molta inventive e depositerà il progetto per un bastone da passeggio con tavolino e sedia inclusi, un topolino giocattolo elettronico e uno spazzolino da denti col dentifricio incluso. In generale ha depositato 12 idee originali.

Dal 2010 Bud é anche autore di libri.

Il 27 maggio del 2010 Bud Spencer decide di intraprendere una nuova carriera come scrittore e produce un’autobiografia dal titolo “Altrimenti mi arrabbio”. Quello stesso anno il 25 novembre il libro viene pubblicato in Ungheria e poi anche in Germania da Schwarzkopf & Schwarzkopf ottenendo un grande successo. Nel 2012, il 15 marzo esce poi un secondo libro intitolato “Ottant’anni in giro per il mondo – la seconda parte della mia autobiografia”. Nell’ ottobre del 2014 Bud celebra il suo ottantacinquesimo compleanno e pubblica il suo terzo libro con il titolo “Mangio ergo sum”. Questo testo racconta degli incubi di Bud dopo una dieta forzata e le sue conversazioni immaginarie su vari dilemmi con dodici filosofi dei secoli passati.
Ora che il suo corpo sta invecchiando e non obbedisce più alle sua mente che ha 28 anni, Bud si dedica al suo amore per la filosofia e sta già lavorando con il suo amico e coautore Lorenzo De Luca per un quarto libro, un omaggio ai milioni di fan in tutto il mondo.
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